29 ottobre 2008

Ora basta neo-liberismo, la ricetta è fallita!

Bisogna dire basta alla statalizzazione/alla socializzazione delle perdite e alla privatizzazione dei guadagni! Ogni qualvolta vi sono perdite di natura finaziaria, chi corre e chi tappa i buchi milionari è la cittadinanza, mentre poi quando tutto va a gonfie vele e le piscine si riempiono di champagne per certi sfrontati, la cittadinanza non vede un bel niente, anzi si ritrova perfino peggio di prima, in quanto a causa delle privatizzazioni subentra quasi automaticamente la concorrenza che porta i costi al ribasso, ma anche i salari al ribasso, la precarietà, la lotta fra i poveri... e questo alla comunità in termini economici non fa mica troppo bene, come ci vuol far credere chi comanda.
Gli esempi purtroppo si sprecano in riferimento a questa politica dell'opportunismo di pochi, sulle spalle di tanti. E la crisi della finanza e del mercato che stiamo vivendo in questi mesi, causata da manovre finanziarie che si sono basate su fondi strutturati ritenuti sicuri all'apparenza, ma che invece si sono rivelati dei veri buchi nell'acqua, stanno portando nuovamente a conseguenze devastanti a scapito della cittadinanza. C'era da aspettarselo ...e intanto il tasso d'interesse minimo dei nostri fondi pensioni - come anche il tasso per il calcolo della rendita - diminuiscono, cercando di sopperire ai buchi nell'acqua ...ormai laghetti prosciugati ... quale opera di giovani manager che non sanno probabilmente quanto sudore e quanti sacrifici si celano dietro ai fondi pensionistici che hanno praticamente buttato al vento, circa 30 miliardi di franchi. Vergogna!

In questi ultimi decenni abbiamo assistito ad un cambiamento delle realtà economico-finanziaria tutt'altro che scontata. E sono proprio i nostri genitori che dovrebbero rendersene maggiormente conto, si tratta dei '68ini che oggi purtroppo sono i fautori primi del precariato, dello smantellamento dello stato sociale, dell'equità e della solidarietà. Se i nostri nonni hanno fatto di tutto per investire e promuovere il benessere a beneficio della cittadinanza, i nostri genitori si preoccupano solo a smantellarlo, ma a beneficio di pochi privilegiati.
Mi preoccupa la situazione di inequità sociale venutasi a creare, così come anche il crescere della precarietà e dell'abisso sociale che si sta radicando tra i ricchi e i poveri di questo paese, e anche di questo mondo.
Chi proviene poi da zone periferiche, oltre che vedere i negozietti dei paesini chiudere, negli ultimi anni assiste ad un vero razionamento dei servizi pubblici - scuole, posta, stazioni e infine comune. La politica del libero mercato nel nostro paese sta facendo numerosi danni, penso in particolare alla concentrazione del potere che avanza in ogni settore - le multinazionali e le grandi imprese si stanno impossessando del potere economico che pian piano si sta tramutando anche in potere politico, in quanto le lobby in Parlamento e a livello globale riescono a sfruttare ogni canale per avvantaggiarsi.
A questo punto penso sia necessario ribadire e ripetere a chi si ostina a credere nel neo-liberalismo, che siamo stufi di pagare i loro conti e che non siamo disposti a smantellare ulteriormente le radici salde dei nostri servizi pubblici, della sicurezza sociale, del valore inestimabile del nostro stato democratico. È quindi venuta l'ora di rifiutare logiche che non ci appartengono, sistemi di retribuzione ingiusti, bonus ai manager che hanno fatto buchi milionari nei nostri risparmi.

No ad un potere delle multinazionali oligarchico, No alla concentrazione del potere economico e politico, No allo smantellamento del nostro stato democratico!

Salvaguardiamo il nostro stato sociale, i servizi pubblici e i valori quali la solidarietà, l'equità e la giustizia sociale! Il neoliberismo ha fallito e quindi basta con le privatizzazioni di beni pubblici! Provvediamo quanto prima a porre dei limiti a tutela dei nostri diritti, del nostro futuro e di quello delle future generazioni!

Nadia