1 maggio 2010

Un 1.maggio di festa ...ma il lavoro è troppo spesso sinonimo di precariato


Come prima cosa faccio i miei migliori Auguri a tutti per la Festa del Lavoro!

Oggi è il 1. Maggio e da noi, come in alcune altre parti d'Europa il mondo sindacale ha organizzato la Festa del lavoro. Un'occasione per ricordare l'importante contributo di molti lavoratori e molte lavoratrici al benessere della nostra comunità, ma soprattutto un'occasione per richiamare ad una riflessione su quelli che sono gli aspetti negativi di questo mondo che purtroppo penalizzano sempre più spesso proprio coloro che sostengono con il proprio lavoro l'economia del nostro Paese.

Oggi il lavoro diventa sempre più una questione individuale ed è particolarmente difficile affrontare i problemi del mondo del lavoro. Si cambia datore di lavoro, settore lavorativo, magari anche professione, gli orari sono imprevedibili e la sera si è stanchi morti. Se poi bisogna pensare ad una famiglia, a figli e genitori anziani ...allora manca quasi il tempo per respirare. Come riuscire ad organizzarsi e rivendicare condizioni lavorative migliori? Alcuni non esiterebbero a rispondere "Affidandosi ai sindacati!". E se in parte condivido questa risposta, in parte l'esperienza personale (quale segretaria sindacale) mi ha insegnato a conoscerne i limiti, partendo dalla preparazione, dalla capacità di mediazione e di negoziazione dei sindacalisti stessi, fino ad arrivare a quelli che oggi sono problemi e soluzioni che non dovrebbero riguardare unicamente i sindacati, bensì la politica perchè si tratta di problemi che non riguardano unicamente il margine di manovra sindacale. A questo proposito non mi riferisco unicamente a provvedimenti legati alle assicurazioni sociali (in cui una buona maggioranza di politici pensa a peggiorarne le condizioni a discapito proprio dei lavoratori!), alla rivendicazione di contratti collettivi e di un salario minimo, a misure volte a sopperire ai problemi dei working-poor, alle misure di accompagnamento agli accordi bilaterali contro il dumping salariale e sociale, o ancora a misure legislative rivolte a problemi specifici come la disparità salariale tra uomo e donna).
La votazione di marzo ne è un esempio lampante: il popolo è stato chiamato alle urne per esprimersi sulla riduzione del tasso di conversione del secondo pilastro (LPP). L'intenzione della maggioranza del Parlamento era quella di far passare alla cassa i lavoratori riducendo le loro rendite pensionistiche. Che classe politica seria, eh?! Dobbiamo ricordarci che solo grazie al referendum lanciato dall'Unione Sindacale Svizzera e al Partito Socialista il popolo ha potuto esprimersi e ha potuto bocciare questa proposta sciagurata! Gente: alle prossime elezioni ricordiamoci dei politici che, appoggiando questa misura, hanno voltato le spalle alle lavoratrici e ai lavoratori! In democrazia il popolo si merita i politici che sceglie ...ditemi voi se vi sembra normale che una proposta accettata dal Parlamento venga sconfessata in modo così evidente dal volere del popolo! Questo significa che chi governa e ci rappresenta innzitutto non conosce il nostro volere o peggio ancora non promuove una politica che fa i nostri interessi, gli interessi della maggioranza! E di conseguenza questi politici vanno cambiati! Punto.
La crisi finanziaria ha poi fatto del suo, ha causato ancora più precariato ed incertezze nel mondo del lavoro. E anche in questa occasione si è potuto notare come la politica in Parlamento faccia prioritariamente gli interessi di chi possiede capitali ...anche se un piccolo barlume di buon senso è emerso con l'opposizione politica (commissionale) alla proposta del Consiglio di Amministrazione di UBS di approvvare la gestione 2007 della ex-dirigenza ...ma in Parlamento si fatica a fare passi avanti.
Così, sono trascorsi ormai diversi mesi dal crollo di alcune banche statunitensi e i banchieri hanno ripreso le attività di sempre - tra queste anche il pagamento di bonus milionari ai responsabili di questa crisi. E l'unica proposta politica che osa mettere in discussione questi fatti andando alla radice della questione (l'ingiustizia dovuta a salari ingiustificatamente tanto sproporzionati) e argomentando in modo eccellente è la Gioventù Socialista con l'Iniziativa 1:12 - Per salari equi! (...tornerò su questa iniziativa prossimamente perchè la trovo molto interessante dal punto di vista politico!). Pensando ai recenti avvenimenti mi ritrovo a pensare a quanto sia perverso il fatto che un lavoratore che  ha contribuito a salvare l'UBS tramite la proprie tasse, ha perso il proprio posto di lavoro proprio a causa della crisi indotta dall'agire sconsiderato di alcuni criminali. Questo è il termine che andrebbe utilizzato per chi partecipa a manovre finanziarie tanto scellerate. Sì, veri e propri criminali della finanza che con il proprio agire sconsiderato hanno provocato conseguenze pesanti nel mondo del lavoro. Questo è un altro esempio pratico del nostro recente passato, anzi del nostro presente, che ci riporta a ragionare sulle grandi differenze e disparità che vi sono tra il lavoro e il capitale, tra il mondo del lavoro e il privilegiato mondo dell'Alta finanza. Ecco a mio avviso dove dovremmo ricominciare a lavorare politicamente!

E finisco con esprimere un pensiero ottimista di fronte a questo marasma di ingiustizie e incertezze: il potenziale rappresentato dalla Gioventù socialista nel ripensare e ridefinire il nostro futuro - un futuro migliore caratterizzato da valori che mettono al primo posto la comunità e il benessere del cittadino e della cittadina più sfavoriti! La qualità di un sistema democratico la si misura da come vive il cittadino più debole, più bisognoso. E proprio per questo ripongo le mie speranze nei giovani socialisti e nei politici che difendono l'interesse dell'intera comunità basandosi sul buon senso, sull'equità e sulla giustizia sociale!

AUGURI A TUTTI PER LA NOSTRA FESTA! 
VIVA IL 1.MAGGIO!

Ci vediamo al corteo di Lugano ...e a ri-blog! 
nadietta