Con la sua visita segreta a Tripoli Merz ha messo in imbarazzo la Direttrice del Dipartimento degli Esteri, che ormai da mesi era in trattative per elaborare un accordo con il Capo di Stato libico, ma ancor più offese sembrano essere le istituzioni ginevrine, più precisamente le forze pubbliche, il cui lavoro e professionalità sono state messe fortemente a repentaglio dalle scuse di Merz. In sostanza, senza ragioni a noi note - se non "ragioni di natura economica", la Svizzera porge le proprie "scuse ufficiali", ancor prima dell'esito dei lavori del "Tribunale arbitrale internazionale" istituito ad hoc dalle parti.
Cosa Merz abbia ottenuto con questa visita, per la maggior parte dei cittadini resta un mistero. E in seguito alla vana promessa del rimpatrio dei due "ostaggi", diventa sempre più difficile riuscire a capire quali possano essere stati i motivi tanto urgenti da spingere Merz a recarsi a Tripoli per fornire su un piatto di argento oltre alle scuse la reputazione della nostra Madrepatria ...ahimé, già abbastanza sollecitata in questi ultimi mesi.
Per alcuni svizzeri la faccia è Merz ad averla persa, mentre in realtà per l'opinione pubblica a livello internazionale è la Svizzera ad aver perso la faccia. Poche storie. Risulta pertanto labile, anzi direi fastidioso il concetto di trasparenza concepito da Merz, se si pensa poi all'accordo di doppia imposizione tra la Svizzera e la Francia, siglato pochi giorni fa, taciuto pubbicamente da Merz, tanto che la notizia in Svizzera è giunta ...dalla Francia!
Così mentre numerosi capi di Stato per motivi economici negli ultimi tempi fanno una corte spietata a Gheddafi, l'arrivo del Colonnello a New York non piace per nulla ai parenti delle vittime di Lockerbie e si direbbe piaccia assai poco anche ai cittadini di Englewood, nel New Jersey. Senza farsi troppi scrupoli è iniziata una vera e popria protesta volta ad evitare che la tenda beduina di Gheddafi venga istallata nei giardini di questa cittadina. La popolazione non intende dare il benvenuto a Gheddafi, anzi intende evitare che il leader libico si presenti sul suo territorio.
Concludo col sottolineare pertanto la splendida lezione di rispetto che la cittadina di Englewood sta dando a numerosi Paesi e leader internazionali, quali Merz & la Svizzera. In nome di ignoti interessi economici e accordi il cui beneficio risulta alquanto sconosciuto (e col passare del tempo sempre meno attendibile) il Consigliere federale Merz ha svenduto l'onorabilità del nostro Paese, relativizzando pubblicamente gli incommensurabili valori quali la democrazia e la giustizia, valori tanto cari al popolo svizzero. Mi auspico che questo suo comportamento abbia le dovute conseguenze! È vero, Merz non mi ha mai rappresentata in termini di posizioni politiche, ma adesso ha oltrepassato ogni limite! Ecco perchè mi sento vicina a Englewood e alquanto lontanto da Merz e a chiunque cerchi ignobili scuse per non dover ammettere come la Svizzera questa volta abbia proprio perso la faccia!
Giù Merz e la Svizzera! Io sono per Englewood!
Viva la protesta di Englewood!
Viva la protesta di Englewood!
....e a tutti voi, un A Riblog molto deluso, quasi imbarazzato...
Nadia
Nadia