27 dicembre 2007

Il 2007, un anno impegnativo

Non me lo sarei mai immaginata - il 2007 è stato un anno veramente impegnativo; un anno di transizione in cui far tesoro di esperienze importanti, sia dal punto di vista professionale che umano.

Nel 2007 ci sono stati diversi momenti in cui le mie priorità non ho potuto dedicarle alla mia vita privata, ma piuttosto al lavoro e agli impegni nel mondo della politica. Questi impegni mi hanno precluso l'opportunità di vivere dei momenti in famiglia, tra amici, ma mi hanno anche permesso di fare un considerevole balzo in avanti: di conoscere chi e cosa mi circonda; di prendere coscienza e di consolidare una mia visione di quanto ho vissuto e di quanto vivo in questi anni.
Durante il secondo anno di lavoro quale sindacalista, nel frattempo è iniziato il terzo, ho avuto modo di prendere coscienza maggiormente e di conoscere nel dettaglio il mondo dei servizi pubblici - i gruppi di interesse, gli interlocutori, i meccanismi, le strategie e i rispettivi strumenti legati alla politica sindacale implementati su vari livelli (locale e regionale, nazionale ed internazionale). Un'esperienza che mi ha permesso di sviluppare una mia personale visione di questa realtà, che ritengo abbia per diverse ragioni dei limiti abbastanza consistenti ...che non approfondisco in queste brevi considerazioni di fine anno.

Il 2007 mi ha vista mettermi in gioco ben due volte in politica - per la candidatura al Gran Consiglio Ticinese e per il Consiglio Nazionale; evidentemente il mio avvicinamento a questo mondo è dovuto a ragioni di natura professionale anche se personalmente, dal punto di vista professionale, ritengo che il coinvolgimento diretto in politica non sia necessariamente una soluzione "politicamente corretta" (condivido ad esempio la prassi italiana che preclude l'attività sindacale se si è impegnati in ambito politico). Nel frattempo partecipo attivamente alla discussione politica in seno alla Gioventù Socialista ...e nel 2008 vi sarà parecchio da fare per la GISO!

In questi giorni, infine, mi dedico a me e alla mia vita privata - che finalmente mi vedono tranquilla e serena, dopo settimane di forti pressioni di varia natura. Finalmente, ci voleva!
...a presto!

Nadia

26 ottobre 2007

...per Franco la maratona continua!

GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE!

L'avventura Nazionale è finita e non posso che ringraziare di cuore tutte le persone che mi hanno espresso il loro appoggio, sia durante la campagna elettorale, sia il giorno delle Elezioni votando per me! L'impegno però non è ancora giunto al termine - mi riferisco alla campagna elettorale di Franco Cavalli in lista per rappresentare il Ticino al Consiglio degli Stati. Sono convinta che Franco è la persona giusta per questo importante ruolo politico; una persona che gode della mia stima, ma soprattutto di grandi riconoscimenti sia dal punto di vista professionale, che dal punto di vista politico e personale.

Questo ultimo appello quindi lo dedico a lui e invito tutte le persone a sostenerlo al ballottaggio del 18 novembre 2007!

Forza Franco!!!

15 ottobre 2007

Appello alla solidarietà e alla coesione sociale

In queste settimane di campagna elettorale il potere fa i suoi giochi più vili e se trova terreno fertile gli inganni sono dei peggiori. Promesse, accordi, impegni e tante belle parole, ma ci si rende facilmente conto che se in Parlamento tutti avessero votato a favore di una socialità rispettosa della dignità umana, di una giusta ridistribuzione della ricchezza (assicurata da sistemi fiscali socialmente onesti) e se tutti avessero votato a favore di misure ecologicamente sostenibili, lo smalto della nostra Elvezia dovrebbe essere un altro. Sappiamo bene, ad esempio, che le promesse di Couchepin finiranno dopo l'anno delle elezioni: gli impegni formulati per contrastare l'impeto della Cassa malati unica e sociale, una valida proposta sfumata nel nulla, avranno le gambe corte e il conto che verrà poi presentato ai cittadini e le cittadine sarà salato. Per non parlare dell'enfasi politica volta alla chiusura e all'esclusione promossa dall'estrema destra - l'indignazione contro questo genere di messaggi non trova mai pace. Per conquistare l'elettorato, ormai stordito dalla paura e dall'incertezza che certi politici hanno diffuso intenzionalmente, i partiti di destra fanno a gara per screditare la popolazione immigrata e gli stranieri sperando di accaparrarsi una qualche simpatia. Troppo facile scagliarsi su chi non può votare e fatica a difendersi. Evidentemente l'onestà di queste strategie lasciano molto a desiderare, così come le ricette politiche di questi partiti. Una cosa è certa: la politica fatta di inganni ha le gambe corte e, quando i nodi verranno al pettine, speriamo che le conseguenze per la nostra società non siano troppo amare.
Diventa allora sempre più urgente chiamare all'appello la cittadinanza per un maggiore impegno a favore della solidarietà. La nostra società per crescere ha bisogno di coesione sociale, mentre in questi ultimi mesi la solidarietà continua ad essere duramente offesa e bistrattata. Risulta sempre più difficile trovare consenso tra la popolazione che subisce, purtroppo, una politica di destra capace di strumentalizzare la gente ormai sopraffatta dalle incertezze. Si tratta di una subdola strategia politica, ma non è certo rafforzando la paura che si trovano le soluzioni. Una società che si chiude a riccio, tende all’individualismo e mette automaticamente a repentaglio la coesione sociale. Una coesione che oggi fatica a trovare respiro. Viene meno la solidarietà tra ricchi e poveri, tra abitanti di periferia e popolazione dei centri urbani, tra generazioni, tra persone senza e con famiglia, la solidarietà verso le persone diversamente abili, verso le persone straniere, la solidarietà tra popolazioni che parlano diverse lingue e credono in religioni diverse. Scricchiolano insomma le basi della nostra società, fondate sull'impegno a favore delle persone meno fortunate. Se da un lato viene meno la disponibilità della gente alla solidarietà, un aspetto che porta ad incrementare il senso del disorientamento e della disgregazione sociale, dall'altro lato proprio oggi siamo chiamati ad un maggiore impegno sociale specialmente in ambito lavorativo.
Sono iniziate le azioni di sciopero per il mancato rinnovo del contratto nazionale mantello nel settore dell'edilizia e 80'000 lavoratori, insieme alle loro famiglie, lottano per garantirsi delle condizioni di lavoro dignitose. Purtroppo in questi anni è però sempre più difficile mobilitare la gente per una qualsiasi causa. Non viene più compreso il valore della solidarietà e quanto questa sia indispensabile per chi la riceve! E' indescrivibile il valore di ogni presenza; sapere che vicino a te ci sono 5, 500, 50'000 persone che lottano con te, per i tuoi diritti; persone che come te credono nei diritti fondamentali come le clausole contenute in un contratto di lavoro o il diritto a vedersi adeguare lo stipendio in momenti in cui l'economia vola. Una giusta distribuzione della "ricchezza" passa attraverso il salario di chi ha partecipato a produrre questa ricchezza. Non si tratta certo di privilegi. Non si può lasciare spazio ad una precarietà che mina dei diritti acquisiti in anni e anni di negoziati; una precarietà assecondata dalla disgregazione sociale. Sfumano altrimenti i diritti ottenuti grazie a lotte sindacali che hanno visto le generazioni che ci hanno preceduto scendere in piazza per un salario dignitoso, un posto di lavoro sicuro, delle condizioni di lavoro rispettose della dignità e della salute dei lavoratori e delle lavoratrici. Il mondo del lavoro necessita maggiore giustizia e la giustizia la si ottiene a piccoli passi, ma ogni piccolo passo è fondamentale per andare nella giusta direzione.
Non possiamo quindi nasconderci quando un appello come quello lanciato dal settore dell'edilizia ci chiama. Lottiamo quindi compatti per difendere i lavoratori dell'edilizia, le loro famiglie, la nostra società! E ricordiamoci di questi inestimabili valori sociali il prossimo 21 ottobre, quando voteremo le persone che siederanno in Parlamento!

14 ottobre 2007

Festa dell'unità del partito socialista

Care Compagne, Cari Compagni,

Innanzitutto mi permetto una prima riflessione dedicata a questo giorno di festa. Ogni anniversario è un momento di bilanci, di riflessioni sul passato, sul presente e sul futuro. L’anniversario dell’unità dovrebbe però anche essere un’opportunità di dialogo. In queste occasioni sarebbe importante ascoltare anche le persone che portano delle riflessioni scomode al partito. Mi preoccupa vedere come ogni dissonanza al nostro interno rischia di diventare un conflitto, invece di essere uno spunto di crescita.
Dovremmo forse riflettere, sul fatto che oggi le critiche al partito socialista mirano a considerarci un partito che ha un modo di far politica autoreferenziale. Penso allora ai margini, ai confini del nostro partito, confini ben delineati che facciamo fatica ad oltrepassare, a varcare, e quale partito abbiamo il dovere di soffermarci su questi confini - e nel farlo dovremmo poter raccogliere i suggerimenti e le proposte di tutti. Il partito per crescere dovrà in futuro promuovere momenti di condivisione in cui viene dato spazio a tutti, anche a chi non è abituato a prenderselo, ma ha sicuramente molto da dire e da dare. La politica non va fatta per se stessi, va fatta pensando alle persone e va fatta insieme agli altri.
La seconda riflessione invece la dedico alla campagna elettorale. In queste settimane abbiamo parlato e discusso di quello che la sinistra ha fatto e non ha fatto, di quello che i politici a Berna hanno proposto e di quello che la destra ha boicottato, di quello che la sinistra ha difeso e di quello che la destra a smantellato. Abbiamo parlato di quelle che sono le esigenze del nostro paese - della cittadinanza e dell’ambiente in cui viviamo. Abbiamo ricordato iniziative e referendum che impegneranno la Svizzera nei prossimi mesi. E considerato che non è ancora il momento di trarre delle conclusioni su questa campagna elettorale, approfitto per appesantire il fardello di chi andrà a Berna per tutti noi. Si tratta di aggiungere alla lista, ormai lunghissima di problemi irrisolti, anche queste poche ma fondamentali richieste che sono probabilmente già presenti sulla lista di tutti noi – e allora, si tratta di sottolinearle:
La prima richiesta: rispondere alle necessità di integrazione, rafforzando il lavoro in rete di chi opera a stretto contatto con la popolazione.
Una breve visita ieri alla Casa dei Senzavoce di Ligornetto, mi ha reso attenta sulle lacune del nostro sistema sociale. Per chi si rivolge a questa struttura la politica ha fatto ancora troppo poco. In ambito di integrazione i problemi sono quelli che tutti noi già conosciamo e vanno dal disagio giovanile, all’integrazione degli stranieri, alla solitudine degli anziani e delle persone emarginate, persone ad esempio che soffrono di alcolismo, un problema che nel nostro paese è anche più devastante della droga - oppure ancora a persone che vivono la violenza nelle mura domestiche.
Un’altro degli aspetti emersi più volte nella discussione con la gente è l’incapacità delle famiglia di assolvere ai diversi compiti che oggi le sono richiesti – in tedesco si direbbe che le famiglie sono "überfordert" - e mi chiedo pertanto, come si possa ad esempio pensare di multare le famiglie i cui figli sfuggono la società, una società incapace di cogliere in tempo i molteplici segnali d’allarme. Un dilemma se poi la tendenza diviene quella di scaricare tutto il peso dell’educazione sulla scuola; una scuola e chi vi lavora che fatica a rispondere alle nuove esigenze postegli dalla società. E allora è il momento di fermarsi e di ripensare all’intera complessità dei problemi e promuovere soluzioni capaci di tenere conto dei limiti di ogni ruolo sociale – nella consapevolezza di un’insieme.
La seconda richiesta: lottare per salari minimi e contratti collettivi in tutti i settori dell’economia privata e pubblica; così come opporsi con fermezza alla flessibilità del lavoro, che mina il diritto alla dignità di ogni lavoratore e lavoratrice.
È ormai urgente la necessità di introdurre misure attive a favore delle pari opportunità nel mondo del lavoro – per le donne, per i giovani che si apprestano ad entrare nel mondo del lavoro, per chi invece a 50 anni rischia di uscirvi a causa delle condizioni di lavoro poco vicine alle esigenze dell’essere umano, per gli stranieri, per i frontalieri.
E per non dimenticare, nuovamente le famiglie, ricorderei inoltre la necessità di misure attive a favore della conciliabilità tra famiglia e lavoro. Si tratta di una dolorosa spina nel fianco; un cavallo di battaglia che la sinistra dovrebbe cavalcare, ma i socialisti preferiscono dormire sogni tranquilli, aspettano che siano gli altri, o peggio ancora nessuno, a promuovere instancabilmente azioni di sensibilizzazione e proposte politiche. Ha ragione chi mi dice che bisognerebbe parlare di famiglia tutti i giorni, 365 problemi all’anno.
La terza richiesta: consiste nel salvaguardare e rafforzare i servizi pubblici nel nostro paese.
Si tratta soprattutto di capire il ruolo sociale che svolgono questi servizi, significa garantire la vita di zone periferiche che hanno ancora molto da dare al nostro paese – tanto quanto i centri urbani (se non di più!). Lo smantellamento dei servizi pubblici è una seconda spina nel fianco, lo è probabilmente per tutti noi. I valori di questo servizio meriterebbero di essere ricordati 365 giorni all’anno e per quanto mi riguarda non finirò mai di ricordare e sottolineare l’importante ruolo di questi servizi, considerato che provengo da un valle di montagna che ha vissuto chiusure di stazioni, di scuole e di uffici postali.
La mia Svizzera deve riappropriarsi di valori quale la solidarietà e la tolleranza, la volontà e l’impegno all’integrazione di tutte le persone sfortunate, emarginate. Per loro la politica progressista promossa a Berna merita di trovare maggior adesione e per questo motivo sarà importante rafforzare la presenza socialista in Parlamento. E per il Ticino è un’occasione d’oro l’alternativa di Franco Cavalli agli Stati!
Per una Svizzera sociale, aperta ed ecologica – il 21 ottobre - votiamo socialista!

6 ottobre 2007

Torte & ricette politiche!

Il Coordinamento donne della sinistra ha organizzato un evento molto particolare dal titolo "Ricette politiche; un evento dedicato alla campagna elettorale per le Elezioni federali. Venerdì sera, 5 ottobre, il Coordinamento ha invitato tutte le candidate dei partiti progressiti con l'obiettivo di farsi svelare la loro ricetta politica, ricetta che le candidate porterebbero con loro a Berna, lasciandosi ispirare dalla torta che ognuna si è preoccupata di cucinare, di farsi fare o di comprare - proprio per questa occasione.
L'idea, ammetto, non mi entusiasmava, ma si è trattata di una serata curiosa, una chiacchierata tra donne (un solo uomo, se non ricordo male), tante considerazioni importanti per la causa femminile ...e anche un filo di stanchezza. Nonostante il numero esiguo di candidate e di pubblico, mi ha stupido la creatività di Saida Cozzaglio del Partito del lavoro (oggi Partito comunista) - una persona che con molto entusiasmo ha parlato con schiettezza dei problemi della vita (una ragazza veramente in gamba!). Mi ha inoltre sorpreso la simpatia di Francoise Gehring, la moderatrice che con grande capacità ha saputo accompagnarci tra domande tutt'altro che scontate e risposte non sempre delle più semplici.

La torta? La mia ricetta politica?
Innanzitutto ho dovuto spiegare perchè alla mia torta mancava un pezzettino. Ebbene sì, ho pensato che sicuramente Manuel, dopo le mie 1000 assenze, si meritava almeno un piccolo pezzo di torta. E poi ho dovuto svelare la ricetta politica rappresentata dalla mia torta. Una coloratissima torta di frutta con mandarini, fragole, kiwi, mirtilli, uva, ribes, pesche e lamponi - un'armonia di sapori capaci di valorizzare ogni singolo frutto (frutti che provengono da paesi esotici o da paesi alpini, come i nostri) - una moltitudine di identità che caratterizzano il nostro paese, identità che dovrebbero poter vivere nella pace e nel riconoscimento reciproco. Un insieme di identità in cui ogni componente - lingue, culture, religioni, sessi, generazioni e ogni altra possibile caratteristica che solitamente viene considerata "diversa" o "fuori dalla norma" - viene rispettata senza paura di esclusione o rischio di emaginazione, di abbandono. Penserei inoltre all'insieme di misure economico-sociali che sono necessarie alla politica per promuovere un paese più "aperto, sociale ed ecologico"...principi importanti del nostro slogan politico, principi che mertiano di trovare il dovuto spazio tra i tanti, troppi inutili messaggi populiti della destra. Non si tratta di soluzioni semplici ed ingannevoli, ma di ricette dai tanti ingredienti, capaci di rispondere ai problemi più complessi.
Insomma, le mie considerazioni hanno spaziato dalle scansie sempre colme della dispensa infinita di mia nonna (una donna splendida), all'importante ruolo dell'integrazione, alle teorie che mirano a relativizzare l'universalità della Dichiarazione dei diritti dell'uomo - ops, dei Diritti dell'essere umano (occhio, all'espressione!), agli approfondimenti scientifici di Mascha Madörin in tema di Care Economy, un approccio teorico che cerca di promuovere la monetarizzazione del lavoro legato alle "cure" garantite dalle donne che si occupano dei figli, dei nipoti, dei familiari anziani o dei familiari in difficoltà.
Ecco, brevemente, alcune considerazioni legate alla mia torta di frutta, ma sono stati numerosi i pensieri che hanno accompagnato questa serata. E, dulcis in fundo, la serata si è conclusa con l'assaggio delle torte - un dolcissimo finale!

30 settembre 2007

Elezioni federali - L'avventura continua...

La carrellata di appuntamenti non ci da tregua - comizi, serate di presentazione, eventi speciali, bancarelle, appuntamenti in radio, la televisione e gli articoli per i giornali. Tutte cose che mi fanno ancora parecchia soggezione, ma poi tutto passa e intanto non si finisce di imparare - ogni avventura è una lezione di politica, ma non solo, direi soprattutto di vita.

La cosa più affascinante è l'opportunità di conoscere sempre meglio le candidate e i candidati della lista PS - siamo veramente un bel gruppo. Se c'è qualcosa che mi rimarrà nel cuore, sicuramente è l'intesa che si è creata tra noi in queste settimane e gli interventi di Alberto. Ebbene sì, i suoi interventi sono qualcosa di speciale; le sue sono parole e racconti che ti emozionano - alle volte ti commuovono, alle volte ti sorprendono, ma sono sempre momenti di profonda riflessione. L'intervento di Alberto è diventato un momento atteso da tutti - dai presenti, ma anche dai candidati. Le persone in lista, Franco Cavalli incluso, sono comunque tutte persone in gamba; sono sicura che chiunque vada a Berna sarà capace di difendere le nostre opinioni e sarà in grado di promuovere i nostri principi e le nostre idee.

Link alla pagina del PS dedicata alla campagna: http://www.elezionifederali2007.ch

Appuntamenti ed eventi a cui ho partecipato risp. partecipo in queste settimane:
29.8.2007, Serata preelettorale GISO, Bellinzona
01.9.2007, Congresso PS, Giornico
02.9.2007, Brunch e Comizio elettorale, Gambarogno
02.9.2007, Festa per il piano di Magadino - No alla Variante 95
08.9.2007, Bancarella per la raccolta firme - Iniziativa Fiscale PS
09.9.2007, Evento Ambiente, Coldrerio
12.9.2007, Evento Sanità, Locarno
15.9.2007, Bancarella info - No alla Variante 95, Locarno
16.9.2007, Presentazione Cronache Svizzera italiana RSI
16.9.2007, Dibattito contro Variante 95 (solo uditrice), Cavigliano
19.9.2007, Tour tra la gente di Micheline Calmy-Rey, Biasca
21.9.2007, Dibattito elettorale RSI, Winthertur
23.9.2007, Comizio elettorale - Tema Emarginazione, Blenio - Aquarossa
29.9.2007, Manifestazione contro il razzismo e la xenofobia, Bellinzona
29.9.2007, Comizio elettorale - cena in compagnia, Lugano
30.9.2007, Presentazione del partito socialista alla TSI
4.10.2007, Comizio elettorale - "Per un futuro possibile", Verscio
5.10.2007, Incontro elettorale "Ricette politiche", Sorengo
6.10.2007, Evento Bilaterali - Economia & Occupazione, Monte Carasso
9.10.2007, Dibattito elettorale Università Friborgo
11.10.2007, Incontro tra PS, Verdi e Partito del Lavoro, Tesserete
12.10.2007, Comizio elettorale - cena in compagnia, Bellinzona
13.10.2007, Bancarella elettorale PS, Mercato di Bellinzona
13.10.2007, Parole che resistono, Poesia & Musica con Alberto Nessi, Anna Ruchat, Leonardo Zanier, Saxofono di Andrea Formenti, Stabio
14.10.2007, PS - 15 anni di Unità, Biasca
20.10.2007, Guccini in concerto

Link che riprendono alcuni momenti della campagna:
16.9.2007, RSI - Breve intervista alle Cronache della Svizzera italiana, Besso http://www.rtsi.ch/Informazione/welcome.cfm?idChannel=2330&idModule=2738&idSection=0&idPage=0&idContext=0#m2563
21.9.2007, RSI - Dibattito elettorale sui temi: Economia, Occupazione e Formazione, Winthertur
http://www2.rtsi.ch/elezioni/
30.9.2007, TSI - Presentazione candidati e candidate della lista PS, Comano

Articoli e interviste pubblicate in queste settimane sui diversi quotidiani:
Area - Presentazione quale candidata PS
Area - Intervista di Fabia Bottani (14.9.2007)
PS.CH - Contributo di ogni candidato/a

14 settembre 2007

Elezioni federali - Inizia l'avventura!


Inizia la maratona politica per le Elezioni federali 2007 e anch'io faccio parte di questa avventura. Siamo 8 candidati e candidate al Nazionale per il Partito socialista e devo dire che siamo una bella squadra - Alberto, Amalia, Fabio, Gianpaolo, Marina, Raffaella e Saverio. A correre per gli Stati c'è invece Franco Cavalli - una candidatura a cui credo molto! Quindi, anche se sarà un periodo impegnativo, mi consola avere l'opportunità di conoscere meglio le persone con le quali colgo questa sfida; una sfida che affronto sportivamente, in quanto il primo obiettivo politico per me sarà comunque quello di fare un bel risultato a livello di partito. Trovo inoltre importante sottolineare la candidatura agli Stati di Franco Cavalli - quella sì è un'opportunità da cogliere per il PS ticinese! Io ci credo e Franco ha tutto il mio appoggio - Vai Franco!

Insomma, il Congresso del 1 settembre a Giornico ha confermato la lista proposta dalla Commissione Cerca, lista confermata in seconda battuta dalla Direzione del partito.
I dadi sono tratti e ora ci si concentra sui diversi appuntamenti elettorali - il mio habitat, anche quello più vicino al mio modo di essere, è quello che mi permette di incontrare le persone in piazza, quello che mi permette di parlare con la gente e confrontarmi con le mille opinioni che popolano il nostro paese. Mi si troverà difficilmente, e comunque meno a mio agio, ad una serata in cui i grandi parlano di grandi temi. Sarà invece molto più probabile incontrarmi ad una bancarella, il fine settimana, a raccogliere firme e convincere la gente a firmare l'iniziativa fiscale proposta dal nostro partito oppure a spiegare quali possono essere le disastrose conseguenze che porta con sè la Variante 95 sul Piano di Magadino. Ma anche le assemblee sindacali, appuntamenti che si organizzano prevalentemente la sera, mi impegneranno parecchio nelle prossime sere. Il lavoro, nel periodo autunnale, è tutt'altro che calmo e pertanto la campagna elettorale non può che scivolare per me ad un livello secondario - il mio lavoro ha ogni priorità ...naturalmente dopo la mia famiglia e i miei affetti, che in queste ultime settimane dimostrano nei miei confronti una grande pazienza! Grazie, grazie e grazie - vi adoro!
Finisco comunque col ribadire che partecipo con entusiasmo e tanta voglia di cambiare il mondo a questa avventura politica e se questo racconto è una prima immagine di quello che vivo in queste settimane, vi anticipo che ci saranno altri racconti su questa maratona nel corso delle prossime settimane...
...e ora, venerdì sera, sono stanca e vado a nanna, mentre domattina mi aspetta Locarno e la bancarella ...per fermare la 95!
A presto! Nadia
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1 settembre 2007

Incontro preelettorale organizzato dalla Gioventù Socialista

Mercoledì 29 setembre 2007, Casa del Popolo di Bellinzona


L'incontro preelettorale organizzato dalla Gioventù Socialista ha permesso all'elettorato di conoscere meglio i candidadati e le candidate al Consiglio Nazionale del Partito Socialista. Il moderatore Ronny David, coordinatore GISO (al centro della fotografia), ha posto una serie di domande ai candidati e alle candidate; quesiti preparati da alcuni rappresentati del Comitato della GISO in occasione della serata. Dopodiché è stata la volta del pubblico. All'incontro era presente anche Franco Cavalli, candidato agli Stati; Franco a fine serata ha risposto con noi ad una serie di domande.

Colgo l'occasione per ringraziare le compagne e i compagni della GISO per la bella serata! ...e non poteva che andare così; forse la fotografia non riesce ad esprimerlo, ma all'interno del gruppo si é crato un vero e proprio affiatamento. Questa maratona è sicuramente un'occasione per conoscere meglio delle persone veramente interessanti - un'occasione per vivere un'esperienza divera insieme a persone che hanno tanto da dare e non solo dal punto di vista politico! Per iniziare insomma, la migliore delle premesse! ...a presto!

Nadia


PS: Matteo Gianini, candidato al Nazionale a agli Stati, quella sera era assente a causa di un impegno improvviso e il coordinatore ha portato le sue scuse e il suo saluto ai/alle presenti.

8 agosto 2007

Calmy-Rey e la Tavola rotonda dell'Open Doors...!

La Tavola rotonda, organizzata domenica presso il Forum del Festival di Locarno, é stata un'occasione particolare per incontrare Micheline Calmy-Rey (vista alcuni giorni prima sul praticello del Ruetli). Il tema della discussione era: "Gioventù nel Vicino Oriente: La cultura contro la logica della guerra". Quest'anno la Sezione Open Doors era dedicata a professionisti e cineasti impegnati in progetti nel Vicino e Medio Oriente, progetti cofinanziati dalla Direzione per lo Sviluppo e la Collaborazione (DSC, Ministero degli Esteri). L'intervento della Presidente della Confederazione è stato un semplice discorso introduttivo, mentre i protagonisti della mattinata sono state le persone invitate a parlare del loro lavoro. Ricordo con piacere i nomi delle/dei partecipanti alla tavola rotonda: Raed Andoni, Palestina, regista; Sameh Zoabi, Palestina, regista; Hazim Bitar, Giordania, regista; Renée Sabbagh, Libano, Rappresentante dell’ONU e attiva nel reinserimento di giovani delinquenti; Danah Dajani, Giordania, Specialista delle questioni in tema di gioventù e sviluppo.
La discussione è stata molto arricchente e le relatrici/i relatori sono state/i capaci di avvicinare il pubblico alla realtà dei giovani del Vicino e Medio Oriente. Questi progetti multimediali permettono alle giovani generazioni di conoscere e avvicinarsi ai nuovi mezzi di comunicazione. I giovani, scegliendo e approfondendo il mezzo più vicino a loro, possono dar vita a nuove forme di espressione nell'intento di partecipare in modo attivo alla crescita culturale del loro paese. La loro realtà di vita non é di sola guerra, ma anche di vita quotidiana; una vita ostacolata dai conflitti armati che sembra essere l'unico interesse, o quello principale, che importa al resto del mondo. Per questo è fondamentale offrire loro una "Porta aperta" un' "Open Doors" - quale messaggio di speranza futura per i giovani di questi paesi. Un impegno lodevole di chi vi lavora e merita di essere ricordato!

Dopo la discussione presso lo Spazio Forum è seguito un aperitvo allo stand dedicato al Cinema Svizzero; aperitivo a cui hanno partecipato alcune personalità della politica e tra queste appunto anche Micheline Calmy-Rey. Con Rosanna, una compagna della Sezione di Locarno, abbiamo colto l'occasione e abbiamo così cercato di scambiare una battuta con la Presidente che si è dimostrata gentile e disponibile ad ascoltare tutte le persone che in qualche modo cercavano di parlare con lei. Bello averla conosciuta!

7 agosto 2007

Splendida Ruth!

Quest'anno é il terzo anno che ho l'opportunità di pranzare con Ruth Dreifuss a Verscio. Ogni anno il Coordinamento Donne della Sinistra organizza con lei un pranzo, Ruth é una fedele del Festival di Locarno e quindi, trovandosi in Ticino, trova sempre il modo di incontrarci per un pranzo in compagnia.

Ruth é una persona molto speciale, ha un grande carisma e qualsiasi discorso si faccia con lei, trovo abbia sempre un qualche spunto interessante da darti. Dalla sua partenza dal Consiglio federale, Ruth non si é veramente allontanata dal mondo della politica e segue con interesse i diversi discorsi politici non solo a livello federale, ma anche a livello cantonale. Trovo inoltre arricchente sentirla parlare del passato, delle lotte che sono già state fatte e/o che si dovrebbe continuare a fare. Trovo inoltre molto stimolante sentirla parlare di tutto ciò che viene messo in atto politicamente, come anche da organizzazioni/associazioni - a favore dell'integrazione di persone straniere, richiedenti l'asilo e sans papiers. Bello averla rivista!

60. Festival del Film di Locarno

Forum, 5 Agosto 2007, ore 14.00
"Vogliamo anche le rose" - film documentario di Alina Marazzi


Per ricordare questo film-documentario, non riprendo necessariamente quanto é stato discusso in occasione del forum tenutosi la domenica pomeriggio allo Spazio Forum, ma lascio leggere quanto riprende il seguente articolo dedicato alla regista Alina Marazzi dalla giornalista F. Gehring (Swissinfo).

Desidero ricordare unicamente due aspetti emersi nella discussione, allegorie che mi hanno colpito particolarmente: una di queste immagini é stata ripresa dalla montatrice del documentario Ilaria Fraioli, il concetto del "ricamo" che descrive bene il modo in cui è stato creato il documentario - un insieme di diari, di immagini del passato e di animazioni molto particolari - il tutto appunto ricucito con grande sensibilità e attenzione, nel rispetto di ogni identità personale, come avviene con i ricami;
la seconda immagine é stata portata da una persone del pubblico che, descrivendo il movimento che fa un'onda del mare, ha descritto il vuoto che nasce per una generazione quando l'onda del movimento femminista di quegli anni si ritira - per poi tornare.

Per chi fosse interessato il link al sito ufficiale: http://www.vogliamoanchelerose.it/index.php

 Didascalia:

Didascalia: L'immagine simbolo del documentario di Alina Marazzi “Vogliamo anche le rose”

TESTO E IMMAGINI:
FONTE: http://www.swissinfo.org --> PRIMO PIANO - 7 AGOSTO 2007

Al Festival di Locarno riflettori puntati sulle lotte e le rivendicazioni del movimento femminista in Italia a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta

Nel suo documentario "Vogliamo anche le rose", la regista italo-svizzera Alina Marazzi propone un percorso di riflessione partendo dal passato, ma estremamente attuale.

Nel suo ultimo lavoro, che è stato proiettato in Piazza Grande, la cineasta milanese si confronta con il femminismo, con le lotte, con le contraddizioni e l'ambivalenza femminili, con le conquiste mai veramente definitive.


Alina Marazzi cuce con bravura e sensibilità diversi materiali, che combina in modo ritmato: filmati privati in super 8, film sperimentali, testi scritti, testimonianze, materiali di animazione, fotoromanzi, riviste e foto d'epoca.

Attraverso un percorso quasi archeologico, la regista scava negli archivi, nella memoria collettiva, nei ricordi individuali, nelle lotte condivise, nei tormenti solitari delle donne nei cui destini solitudine e partecipazione collettiva sono le facce di una stessa medaglia: il desiderio di liberarsi da limitanti condizionamenti.

Nel film scorrono davanti agli occhi le immagini delle lotte di piazza per il diritto al divorzio e all'aborto, vengono riproposte le riflessioni legate alla pillola come mezzo per controllare la propria sessualità, si lascia spazio alle reazioni degli uomini e al loro rapporto conflittuale con la donna liberata.



Storie di donne, prima di tutto

Alina Marazzi non parla del suo film come di un documentario sul femminismo. "E' un film che parla anche di femminismo – spiega a swissinfo – ma non solo. Nel mio documentario viene data voce a diverse donne, di diverse tipologie sociali, di differenti provenienze geografiche e non tutte femministe".

Sono dunque fondamentalmente storie di donne, quelle che ci accompagnano in "Vogliamo anche le rose" alle quali il femminismo ha dato la possibilità di esprimere esigenze comuni e lottare per i loro diritti. Alina Marazzi non ha vissuto in prima persona il femminismo, ma attraverso le sue ricerche ha riconosciuto molte delle atmosfere che le erano familiari quando era ragazzina e frequentava il liceo.

"Il mio desiderio era di rivisitare la storia recente della liberazione sessuale per ricostruire un tassello della mia identità femminile oggi. Ho voluto riparlare di avvenimenti del passato con lo scopo di fare riflettere sull'oggi. Credo infatti che i temi affrontati nel film sono assolutamente attuali".

Quel mancato passaggio di saperi

Il documentario fa riemergere effettivamente temi di straordinaria attualità. "Di fronte a pericolosi tentativi di restaurazione culturale – spiega Alina Marazzi – è importante ricordarsi che poco tempo fa le cose erano molto diverse, per cui non bisogna dare nulla per scontato".

Nonostante quella del femminismo sia una stagione cronologicamente vicina, quasi sepolta nella memoria collettiva, molte rivendicazioni e lotte sembrano così lontane come mai. "Gli anni Settanta sono stati molto densi di trasformazioni - commenta Marazzi - e anche molto sofferti. Forse quello che c'è stato dopo, il cosiddetto riflusso degli anni Ottanta, è stato un tentativo di sgravarsi da un certo peso, da modalità di pensiero dove tutto veniva molto ideologizzato e teorizzato".

Ma allora che cosa è andato perduto? "Una certa spontaneità e la passione nell'affrontare tutta una serie di argomenti. Si danno per scontate e acquisite molto cose e, oggettivamente, non c'è più l'urgenza di scendere in piazza per ottenere dei diritti".

"Ci sono state molte conquiste, a livello normativo. Ma c'è stata anche una dispersione di energie ed è mancato un passaggio di saperi di questa nostra storia recente. Lo riconoscono – osserva Marazzi - anche le femministe: hanno conservato la memoria delle lotte, ma non hanno trasmesso questo sapere".

"Il personale è politico"

A meno di non interessarsi agli studi di genere o di aver seguito questo percorso di emancipazione, la cultura femminista non è stata veramente trasmessa diffusamente. "Generalmente le ragazze di oggi – evidenzia la cineasta - ignorano quel passato di lotte. A loro paiono ovvie le libertà di cui godono. Si è inoltre perso, a livello diffuso, un certo tipo di pratica politica, di condividere necessità e urgenza".

Uno degli slogan delle femministe era "il personale è politico". Come lo vede oggi? "Bisognerebbe ricordarselo perché il personale continua ad essere politico. Mi sembra però che negli ultimi anni si dia molto peso all'individuo piuttosto che al collettivo".

"Dall'assunto "il personale è politico" si è poi prodotta una sorta di degenerazione per cui il privato è pubblico: si parla di sesso, si vede tutto, si sa tutto di tutti, tutto è esibito, in Tv, nei reality, ovunque. Non c'è più una dimensione privata. E mettere in piazza il privato non porta nessuna riflessione".


Come i petali di una rosa

Il documentario di Alina Marazzi, dove lo spazio dei sentimenti e delle relazioni è voluto, propone una terza via (simboleggiata nel film dalla donna che corre sulla spiaggia coperta dal velo da sposa): come alternativa alla contrapposizione o alla rinuncia, come luogo in cui far coincidere le molteplici aspirazioni della donna: lavoratrice, madre, sposa, indipendente, pronta alla condivisione, libera, sola o accompagnata. Aspirazioni, dunque, come tanti petali di un'unica rosa. Quella che vogliamo.

E non è un percorso sempre facile. Il desiderio di autonomia e il bisogno di amore si sviluppano spesso secondo dinamiche contraddittorie. E forse per le donne, spesso sospese in continue ricerche personali, sciogliere questo conflitto non sarà possibile.

C'è poi il ricorrente discorso dei modelli. "Noi donne siamo confrontati con modelli che spesso ci imponiamo da sole. Siamo anche bombardate da immagini distorte, forzate, inarrivabili che cerchiamo comunque di inseguire. Forse – suggerisce Alina Marazzi – fa parte di un atteggiamento femminile: volere sempre arrivare a qualcosa d'altro, tendere sempre ad un modello in più. Ma può essere un percorso terribilmente distruttivo".

Meglio allora lasciare vivere e crescere in noi la bambina che, alla fine del film, corre libera e sorridente. Quella bambina che chiede le rose. Sì, anche le rose. "Perché in passato le donne – conclude Alina Marazzi – non si sono battute solo per il pane. Si sono battute per un mondo che desse spazio anche alla poesia delle rose". Ed è una battaglia più che mai attuale.


Swissinfo, Françoise Gehring, Locarno - 7 agosto 2007

2 agosto 2007

Un discorso che va dritto al cuore - Grazie Micheline!

E' stata una giornata splendida, il giorno della Festa Nazionale del 1. agosto 2007 sul Rütli e preferirei non doverla descrivere per non farle perdere quel non so che di magico che aveva l'atmosfera di complicità creatasi quel pomeriggio sullo storico praticello, ma fondamentalmente sono queste, le esperienze positive che bisognerebbe condividere con gli altri, permettendo così a tutti di partecipare in modo indiretto alle proprie esperienze personali, soprattutto se le occasioni sono così speciali.

Una spledida gita in battello e un paesaggio da fiaba

La nostra prima tappa (nostra, perchè sono andata in compagnia di Manuel) è stata la cittadina di Lucerna, da cui partivano i battelli che portavano sul Rütli le 2'000 persone dotate di biglietto personale (prenotato e ricevuto a casa con tanto di salmo svizzero). Dopo una breve passeggiata in città, il tempo era magnifico e quindi invogliava la gente a cercare il fresco in riva al lago, ci siamo inbarcati sul battello e poco dopo siamo partiti alla volta del praticello. Il viaggio in battello è stato particolarmente bello (sarà che questo tratto non l'avevo mai percorso) – un primo orizzonte di colline in cui si potevano ammirare i praticelli verdi, i boschi, le roccie di qualche tratto di costa, le piccole spiaggette, i paesini affacciati sul lago e l'acqua del lago invece tranquilla, disturbata dal passaggio di qualche vela, battello o motoscafo, per non parlare poi dell'orizzonte sopra le colline, uno spledido sguardo sulle Alpi maestose contornate da un bellissimo cielo blu, limpido, che passava in secondo piano ogni qualvolta ci si avvicinava ad una riva del lago. Ricordo quanto fosse selvaggia la sponda destra del lago, una sorpresa ogni qualvolta si aveva modo di osservarne i dettagli. Insomma, una splendida passeggiata in battello che con l'andata e il ritorno è durata quasi tre ore; un tragitto che ci ha permesso di assaporare la vita lacustre del Lago dei Quattro Cantoni in un qualsiasi pomeriggio di festa.

Arrivati sul praticello del Rütli, dopo una breve passeggiata, abbiamo cercato un posto sul prato dove sederci in mezzo alla gente e abbiamo atteso l'arrivo di Micheline Calmy-Rey. L'attesa è comunque stata breve e dopo alcuni canti di un coro di bimbi accompagnato da una piccola band, il suono del corno delle Alpi accompagnato dal volteggiare delle bandiere lanciate con grande abilità dagli sbandieratori, e dopo un primo intervento introduttivo di benvenuto tenuto dalla presidente della Commissione del Rütli Judith Stamm, è stata la volta della Presidente della Confederazione. Micheline Calmy Rey è stata accolta in modo molto caloroso dalle persone presenti e lei a sua volta ha risposto all'acclamazione della folla, senza esitare, con sorrisi di grande compiacimento e gratitudine.

Un messaggio di libertà, di integrazione e un appello speciale alle donne

Il discorso di Micheline ha iniziato proprio col ricordare che il praticello del Rütli “non é un praticello come gli altri. E’ un simbolo della Svizzera. Il simbolo di ciò che ci unisce. Da qui è nata la Svizzera moderna sociale, democratica e multiforme. Ciò che ci unisce è la volontà di vivere insieme nella nostra diversità di lingue, origini e reliogioni. Ci uniscono i simboli, come il Grϋtli; i valori, come la neutralità. Ci uniscono i legami che abbiamo con il nostro Paese, le sue istituzioni politiche, la sua tradizione pacifica e domocratica. Ci unisce il nostro attaccamento ai nostri paesaggi, ai nostri laghi, alle nostre montagne, a un universo di colori, sapori e profumi. Il patriottismo é questo e ci appartiene a noi tutti.”

Micheline ha ribadito l’importanza di alcune libertà, quali elementi fondatori della nostra identità: la libertà di parola – di espressione, la libertà di riunione e la libertà di culto; libertà che non possono e non devono essere messe a repentaglio da nessuno. Ha inoltre ricordato come la rappresentanza politica delle donne non sia in relazione al loro peso demografico ed ha pertanto invitato le cittadine ad “agire insieme per cambiare le cose”; ha parlato di discriminazione salariale, dell’impegno delle donne nel lavoro domestico non remunerato e l’assenza di asili nido a sostegno della conciliabilità famiglia e lavoro.

Un ulteriore punto importante nel suo discorso è stato dedicato al tema dell’integrazione e il pericolo di ogni forma di esclusione. “Chi ha paura si ripiega su se stesso, innalza steccati e chiude le frontiere. Ma la Svizzera potrà preservare la sua identità solo con la coesione pacifica delle differenze. E’ importante porre l’accento su ciò che ci unisce e non su ciò che ci separa.” Un discorso che si rifà alla tradizione del nostro paese, un nostro punto forte da sempre: la capacità di instaurare legami e di gestire la diversità. Micheline, parlando inoltre di un grave problema sociale e non etnico, ha ricordato i fattori di rischio che possono generare violenza e criminalità nei giovani: la provenienza sociale, il livello di formazione insufficiente e il sesso (la violenza giovanile é un fenomeno maschile).

In conclusione, la Presiente della Confederazione ha invitato a coltivare un discorso attivo sui valori: “i valori non crescono da soli. I valori devono essere discussi, studiati, curati, trasmessi; se necessario bisogna anche difenderli e farsene garanti”. Ha infine aggiunto che “per tutti coloro che credono nelle qualità migliori della Svizzera, la nostra festa nazionale non è un giorno come gli altri. Così come il praticello del Rütli non è un prato come gli altri. Essi simboleggiano la volontà di agire insieme a favore di ciò che ci unisce.”

...ecco perchè é valsa la pena esserci il 1. agosto 2007 sul Rütli!