E' stata una giornata splendida, il giorno della Festa Nazionale del 1. agosto 2007 sul Rütli e preferirei non doverla descrivere per non farle perdere quel non so che di magico che aveva l'atmosfera di complicità creatasi quel pomeriggio sullo storico praticello, ma fondamentalmente sono queste, le esperienze positive che bisognerebbe condividere con gli altri, permettendo così a tutti di partecipare in modo indiretto alle proprie esperienze personali, soprattutto se le occasioni sono così speciali.
Una spledida gita in battello e un paesaggio da fiaba
La nostra prima tappa (nostra, perchè sono andata in compagnia di Manuel) è stata la cittadina di Lucerna, da cui partivano i battelli che portavano sul Rütli le 2'000 persone dotate di biglietto personale (prenotato e ricevuto a casa con tanto di salmo svizzero). Dopo una breve passeggiata in città, il tempo era magnifico e quindi invogliava la gente a cercare il fresco in riva al lago, ci siamo inbarcati sul battello e poco dopo siamo partiti alla volta del praticello. Il viaggio in battello è stato particolarmente bello (sarà che questo tratto non l'avevo mai percorso) – un primo orizzonte di colline in cui si potevano ammirare i praticelli verdi, i boschi, le roccie di qualche tratto di costa, le piccole spiaggette, i paesini affacciati sul lago e l'acqua del lago invece tranquilla, disturbata dal passaggio di qualche vela, battello o motoscafo, per non parlare poi dell'orizzonte sopra le colline, uno spledido sguardo sulle Alpi maestose contornate da un bellissimo cielo blu, limpido, che passava in secondo piano ogni qualvolta ci si avvicinava ad una riva del lago. Ricordo quanto fosse selvaggia la sponda destra del lago, una sorpresa ogni qualvolta si aveva modo di osservarne i dettagli. Insomma, una splendida passeggiata in battello che con l'andata e il ritorno è durata quasi tre ore; un tragitto che ci ha permesso di assaporare la vita lacustre del Lago dei Quattro Cantoni in un qualsiasi pomeriggio di festa.
Arrivati sul praticello del Rütli, dopo una breve passeggiata, abbiamo cercato un posto sul prato dove sederci in mezzo alla gente e abbiamo atteso l'arrivo di Micheline Calmy-Rey. L'attesa è comunque stata breve e dopo alcuni canti di un coro di bimbi accompagnato da una piccola band, il suono del corno delle Alpi accompagnato dal volteggiare delle bandiere lanciate con grande abilità dagli sbandieratori, e dopo un primo intervento introduttivo di benvenuto tenuto dalla presidente della Commissione del Rütli Judith Stamm, è stata la volta della Presidente della Confederazione. Micheline Calmy Rey è stata accolta in modo molto caloroso dalle persone presenti e lei a sua volta ha risposto all'acclamazione della folla, senza esitare, con sorrisi di grande compiacimento e gratitudine.
Un messaggio di libertà, di integrazione e un appello speciale alle donne
Il discorso di Micheline ha iniziato proprio col ricordare che il praticello del Rütli “non é un praticello come gli altri. E’ un simbolo della Svizzera. Il simbolo di ciò che ci unisce. Da qui è nata la Svizzera moderna sociale, democratica e multiforme. Ciò che ci unisce è la volontà di vivere insieme nella nostra diversità di lingue, origini e reliogioni. Ci uniscono i simboli, come il Grϋtli; i valori, come la neutralità. Ci uniscono i legami che abbiamo con il nostro Paese, le sue istituzioni politiche, la sua tradizione pacifica e domocratica. Ci unisce il nostro attaccamento ai nostri paesaggi, ai nostri laghi, alle nostre montagne, a un universo di colori, sapori e profumi. Il patriottismo é questo e ci appartiene a noi tutti.”
Micheline ha ribadito l’importanza di alcune libertà, quali elementi fondatori della nostra identità: la libertà di parola – di espressione, la libertà di riunione e la libertà di culto; libertà che non possono e non devono essere messe a repentaglio da nessuno. Ha inoltre ricordato come la rappresentanza politica delle donne non sia in relazione al loro peso demografico ed ha pertanto invitato le cittadine ad “agire insieme per cambiare le cose”; ha parlato di discriminazione salariale, dell’impegno delle donne nel lavoro domestico non remunerato e l’assenza di asili nido a sostegno della conciliabilità famiglia e lavoro.
Un ulteriore punto importante nel suo discorso è stato dedicato al tema dell’integrazione e il pericolo di ogni forma di esclusione. “Chi ha paura si ripiega su se stesso, innalza steccati e chiude le frontiere. Ma la Svizzera potrà preservare la sua identità solo con la coesione pacifica delle differenze. E’ importante porre l’accento su ciò che ci unisce e non su ciò che ci separa.” Un discorso che si rifà alla tradizione del nostro paese, un nostro punto forte da sempre: la capacità di instaurare legami e di gestire la diversità. Micheline, parlando inoltre di un grave problema sociale e non etnico, ha ricordato i fattori di rischio che possono generare violenza e criminalità nei giovani: la provenienza sociale, il livello di formazione insufficiente e il sesso (la violenza giovanile é un fenomeno maschile).
In conclusione, la Presiente della Confederazione ha invitato a coltivare un discorso attivo sui valori: “i valori non crescono da soli. I valori devono essere discussi, studiati, curati, trasmessi; se necessario bisogna anche difenderli e farsene garanti”. Ha infine aggiunto che “per tutti coloro che credono nelle qualità migliori della Svizzera, la nostra festa nazionale non è un giorno come gli altri. Così come il praticello del Rütli non è un prato come gli altri. Essi simboleggiano la volontà di agire insieme a favore di ciò che ci unisce.”
...ecco perchè é valsa la pena esserci il 1. agosto 2007 sul Rütli!
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